sabato 31 maggio 2008

lucciole

dalla finestra dell'antica casa guardo nella notte; questa sera tutta la collina, tre gli ulivi, che brillano di argento nel venticello, è piena di lucciole. I grilli si cominciano a sentire e si vede anche quelche stellina, in mezzo alle nuvole.
Qualche nota dal pianoforte
e i pensieri corrono veloci, le sensazioni, le nostalgie, i ricordi.
Bambini miei come siete cresciuti in fretta, forse è stata anche un pò colpa mia che avevo paura di non farcela, con voi, con il lavoro e con tante responsabilità che mi sono pian piano, ma neanche troppo piano, cadute addosso.
Bambini miei vi ho resi autonomi forse troppo presto, facendovi imparare a cucinare, a prepararvi le valige, a inseganrvi mille cose per non dipendere da nessuno.
Bambini miei adesso siete poco più che adolescenti, e in fondo sono passati pochi anni da quando per uscire per passare una serata fuori(qualche volta per andare al Bagno America) dovevo chiamare la baby sitter, anche oltre le ore in cui le eravate affidate mentre ero al lavoro.
Bambini miei che strazio era chiudere la porta per andare al lavoro mentre voi mi cercavate. Le vostre voci tenere, le camerette, come mi mancate.
adesso abbiamo un dialogo adulto, ci cerchiamo sempre, ma come vorrei un piccolino

venerdì 30 maggio 2008

frittelle di fiori di sambuco

In questo momento i fiorellini bianchi sono meravigliosi, e profumati.
Della possibilità di ricavarne frittelle me ne ha sempre parlato mio papà che le mangiava da piccino, cucinate dalla "fraulein".

Ingredienti
• fiori di sambuco
• 1 bicchierino di grappa
• 1/2 bicchiere di latte
• olio di oliva
• 150 gr. di farina
• 2 uova
• noce moscata
• sale
• pepe

Prendere i fiori di sambuco, lavarli ed asciugarli delicatamente.
Fare una pastella con la farina, le uova sbattute, sale, noce moscata e il latte ed immergevi, sempre molto delicatamente i fiorellini, con un pochino di gambo ancora attaccato per facilitare l'operazione. Tutto sempre molto delicatamente.
Friggerli in olio bollente e servire caldi. Sono deliziosi anche freddi. Se volete potete cospargerli con lo zucchero a velo, o anche intero.

mercoledì 28 maggio 2008

l'antica casa

dopo anni di silenzio, di ragnatele, polvere, topi, bestiacce, un giorno un sogno abitò l'antica casa.
Ricordo che era una domenica, il sogno era quello di riaprirla agli amici, alle voci, ai suoni, ai colori e alla musica.
E così valorizzando tutto quello che c'era, ed era davvero molto, senza gettare nulla che fosse legato alla solida e forte rete dei ricordi, con grande entusiasmo e non meno fatica, una sera l'antica casa illuminata splendeva nella notte.
C'erano torce, profumi, gioia, le lucciole brillavano sui poggi mentre i grilli le accompagnavano nella loro danza notturna.

martedì 27 maggio 2008

frittata con melissa

Questa ricetta l'ho trovata in un simpatico libro di Leo Codacci.
Questi sono gli ingredienti: 6 uova, 6 patate, olio di oliva, foglie e fiori di melissa.
Procedimento: tagliare le patate non tanto fini, poi friggerle in olio di oliva con qualche fogliolina di melissa. Sbattete bene le uova, metterle nella patate, cuocere la frittata, aromatizzate con i fiorelli di melissa.
Se potete servitela in una merenda in giardino, altrimenti pappatela pure anche in casa.
Melissa, come di ce il suo nome, è una pianticella molto amata dalle api, i fiorellini e le tenere foglioline stanno bene nelle insalate.
Potete mettere qualche fogliolina anche nella pancina dei pesci da grigliare.
Il profumo della melissa è simile a quello della citronella.
Se vi punge qualche zanzara potete strofinare sulla punzecchiatura una fogliolina per un rapido sollievo.

sabato 24 maggio 2008

Maurice Bejart

calamari fritti alla turca

questa ricetta l'ho trovata su cooker è di lokum, era tanto tempo che volevo sperimentarla; quando l'ho provata ho apportato alcune piccole modifiche. Il risultato è stato apprezzato.
la sera prima prendete dei calamari, anche se sono grossi non importa.Tagliateli sottili e metteteli in un contenitore (dotato di coperchio), spargete sui calamari del bicarbonato e poi spremete sopra il tutto un bel limone, possibilmente bio. Vedrete che si formerà della schiuma. Chiudete il coperchio e metteteli in frigorifero per tutta la notte.
Verso le tredici troverete i calamari con una sorta di sughetto, l'ho buttato e ho passato i calamari sotto acqua corrente, poi li ho asciugati ed infarinati. Infine fritti come di consuleto. Ma se volete potete anche lessarli o farli in umido, risulteranno sempre molto teneri.
Li ho accompagnati con una salsetta a base di formaggio alioli che ho acquistato al mercato centrale qui a firenze. Ma che penso di poter riprodurre mescolando aglio tritato, prezzemolo pepe a formaggio come stracchino o robbioletta.

giovedì 22 maggio 2008

cina capolavori mai visti

appunti di una visitatrice.
mudra del non temere.
berretto daoista.
volto tondo come una perla e umido come la giada.
draghi associati all'acqua ed alla pioggia, ai liquidi e così proteggono dagli incendi
Giochi della candela di giada dei dialoghi, i dialoghi di Confucio.
I cammelli come simbolo della via della seta.
I cavalli stranienri associati alla potenza militare, all'aristocrazia.
I custodi della porta: volti umani con espressioni temibili su figure fantastiche.
Divinità a più braccia per aiutare in più modi.........

mercoledì 14 maggio 2008

Georges Brassens - Le Gorille (Bobino, 1972)



C'est à travers de larges grilles,
Que les femelles du canton,
Contemplaient un puissant gorille,
Sans souci du qu'en-dira-t-on.
Avec impudeur, ces commères
Lorgnaient même un endroit précis
Que, rigoureusement ma mère
M'a défendu de nommer ici...
Gare au gorille !...

Tout à coup la prison bien close
Où vivait le bel animal
S'ouvre, on n'sait pourquoi. Je suppose
Qu'on avait du la fermer mal.
Le singe, en sortant de sa cage
Dit "C'est aujourd'hui que j'le perds !"
Il parlait de son pucelage,
Vous aviez deviné, j'espère !
Gare au gorille !...

L'patron de la ménagerie
Criait, éperdu : "Nom de nom !
C'est assommant car le gorille
N'a jamais connu de guenon !"
Dès que la féminine engeance
Sut que le singe était puceau,
Au lieu de profiter de la chance,
Elle fit feu des deux fuseaux !
Gare au gorille !...

Celles là même qui, naguère,
Le couvaient d'un œil décidé,
Fuirent, prouvant qu'elles n'avaient guère
De la suite dans les idées ;
D'autant plus vaine était leur crainte,
Que le gorille est un luron
Supérieur à l'homme dans l'étreinte,
Bien des femmes vous le diront !
Gare au gorille !...

Tout le monde se précipite
Hors d'atteinte du singe en rut,
Sauf une vielle décrépite
Et un jeune juge en bois brut;
Voyant que toutes se dérobent,
Le quadrumane accéléra
Son dandinement vers les robes
De la vieille et du magistrat !
Gare au gorille !...

"Bah ! soupirait la centenaire,
Qu'on puisse encore me désirer,
Ce serait extraordinaire,
Et, pour tout dire, inespéré !" ;
Le juge pensait, impassible,
"Qu'on me prenne pour une guenon,
C'est complètement impossible..."
La suite lui prouva que non !
Gare au gorille !...

Supposez que l'un de vous puisse être,
Comme le singe, obligé de
Violer un juge ou une ancêtre,
Lequel choisirait-il des deux ?
Qu'une alternative pareille,
Un de ces quatres jours, m'échoie,
C'est, j'en suis convaincu, la vieille
Qui sera l'objet de mon choix !
Gare au gorille !...

Mais, par malheur, si le gorille
Aux jeux de l'amour vaut son prix,
On sait qu'en revanche il ne brille
Ni par le goût, ni par l'esprit.
Lors, au lieu d'opter pour la vieille,
Comme l'aurait fait n'importe qui,
Il saisit le juge à l'oreille
Et l'entraîna dans un maquis !
Gare au gorille !...

La suite serait délectable,
Malheureusement, je ne peux
Pas la dire, et c'est regrettable,
Ça nous aurait fait rire un peu ;
Car le juge, au moment suprême,
Criait : "Maman !", pleurait beaucoup,
Comme l'homme auquel, le jour même,
Il avait fait trancher le cou.
Gare au gorille !...

jacques brel, une valse a mille temps

magnifique ................

Les Eaux de Mars - Aguas de Março - Moustaki / Jobim

parole e musica lontana (nel tempo e nello spazio)

lunedì 12 maggio 2008

Le frecce tricolori

In un pomeriggio di Maggio
Con un cielo che aveva i colori di Folon,
con tanto di nave all’orizzonte
puntuali alle cinque ecco le frecce tricolori
precedute da un giallo Canadair
con le sue evoluzioni
e poi loro le frecce
e i commenti simpatici degli astanti
tipo “guarda come zompa il solista” oppure
“sembrano proprio uno stormo di anatre”
Ma che bello e strano questo pomeriggio per festeggiare
Il cinquantenario della ricostruzione del pontile
Del Forte.

che importa amore

Amori grandi, amori intensi
Amori romantici e melensi
Amori senza fine oppur di un dì
Vite molto complicate
Drammi storie un po' inventate
Sembrava eterno e invece poi finì
Confusi pazzi rinsaviti
Sereni allegri e poi agitati
Il cuore e il sesso giocano così
Eternamente innamorati
E il giorno dopo sconosciuti
Pensar di dire no e dire sì
Che importa amore resta con me
Ormai per sempre ho scelto te
Perdutamente insieme a te
Stupidamente insieme a te
Amore dolce amore ingrato
In un istante fulminato
Rose rosse appassionate
Rose gialle avvelenate
........................................
Vite molto complicate
Perdutamente
Drammi storie un po' inventate
Insieme a te sembrava eterno
Stupidamente e invece poi finì
O. Vanoni

venerdì 9 maggio 2008

the bellissim story of cappucett red

One mattin her mamma dissed:
'Dear Cappuccett, take this cest to the nonn, but attention to the
lup that is very ma very kattiv! And torn prest! Good luck! And in
bocc at the lup!'.
Cappuccett didn't capit very well this ultim thing but went away, da
sol, with the cest.
Cammining cammining, in the cuor of the forest, at a cert punt she
incontered the lup, who dissed: 'Hi! Piccula piezz'e girl! 'Ndove do you
go?'.
'To the nonn with this little cest, which is little but it is full
of a sacc of chocolate and biscots and panettons and more and
mirtills', she dissed.
'Ah, mannagg 'a Maruschella’ (maybe an expression com: what a cul
that had) dissed the lup, with a fium of saliv out of the bocc.
And so the lup dissed: 'Beh, now I dev andar because the telephonin
is squilling, sorry.'
And the lup went away, but not very away, but to the nonn's House.
Cappuccett Red, who was very ma very lent, lent un casin, continued
for her sentier in the forest.
The lup arrived at the house, suoned the campanel, entered, and
after saluting the nonn, magned her in a boccon.
Then, after sputing the dentier, he indossed the ridicol night
berret and fikked himself in the let.
2
When Cappuccett Red came to the fint nonn's house, suoned and
entered.
But when the little and stupid girl saw the nonn (non was the nonn,
but the lup, ricord?) dissed: 'But nonn, why do you stay in let?'.
And the nonn-lup: 'Oh, I've stort my cavigl doing aerobics!'.
'Oh, poor nonn!', said Cappuccett (she was more than stupid, I
think, wasn't she?).
Then she dissed: 'But...what big okks you have! Do you bisogn some
collir?'.
'Oh, no! It's for ved you better, my dear (stupid) little girl',
dissed the nonn-lup.
Then cappuccett, who was more dur than a block of marm: 'But what
big oreks you have! Do you have the Orekkions?'.
And the nonn-lup: 'Oh, no! It is to ascolt you better'.
And Cappuccett (that I think was now really rincoglionited) said:
'But what big dents you have!'.
And the lup, at this point dissed: 'It is to magn you better!'. And
magned really tutt quant the poor little girl.
But (ta dah!) out of the house a simpatic, curious and innocent
cacciator of frod sented all and dissed: 'Accident! A lup! Its pellicc vals a
sac of solds'.
And so, spinted only for the compassion for the little girl, butted
a terr many kils of volps, fringuells and conigls that he had ammazzed till
that moment, imbracced the fucil, entered in the stanz and killed the
lup.
Then squarced his panz (being attent not to rovin the pellicc) and
tired fora the nonn (still viv) and Cappuccett (still rincoglionited).
And so, at the end, the cacciator of frod vended the pellicc and
guadagned honestly a sacc of solds.
3
The nonn magned tutt the leccornies that were in the cest.
And so, everybody lived felix and content (fors not the lup!).

giovedì 8 maggio 2008

Modulo per la citadinansa milanes

Uffisi immigrasiun
Piasa del Domm, 50
20100 MILAN (PADANIA)
EL' SUTUSCRITT...................................................NAT' A............................................. (TERONIA)
EL DI' DE...................................................FORTUNATAMENT DUMICILIA`....................................( Padania)
Vist i risulta` de le ultime elesiun voeri dumandà se fus pusibil avegh la CITADINANSA MILANESS
e dichiara:- De vess ( essere) pentiì de vess un TERUN-
De rinnegaà tucc (tutti)i sò urigin meridiunal-
De mangiaà almen du volt al dì la cassoeula ( bordata di piombo a base di fagiolo, e ritagli di maiale) e la cutuleta alla milanesa
Dumandi de pudeè frequentà el curs de Lingua e Cumpurtament Lumbard.
Prumett de nun ess puseeè (spinto) racumandaà, de lavurà com un asin, pagaà i tass,ciamà men tucc ( tutti) i malnatt ( malnati) balabiott ( chi va in scena aballare senza niente..nudo) e ciapa ratt ( acchiappatopi)dei me parent in teronia, defà men casin la nott e de tifaà per il Milan, per l'Inter o per la squadrade Bergum!
De dir no pussè( non spingere) la parola "minchia" ma quand me fan giraà i ball disarò "VA DA VIA I CIAPP"( le chiappe)
Ve garantisi che prima de andaà in lett dumandaria perdun a Sua santitàBossi Umberto e de vutaà per la Lega per i prosim cinc ann.
Cun la speransa che la dumanda la vegna acetada
curdialment ve ringrasi.
IN FEDE
Il terun sig. ........................

martedì 6 maggio 2008

questa sera mi è tornata in mente

.................. uomo di poca fantasia lui la scambiò per una stella
quando gli uomini giunsero in collina
aveva sciolto l'armatura
e fu per ignoranza o per sfortuna che perse il treno,
il treno per la luna .............

una foto che mi piace molto

una foto che mi piace molto
penso sia di erwitt