E' una preparazione alla quale sono particolarmente legata. Venivano confezionati il giorno prima, dalla mia nonna che coinvolgeva tutti i nipoti di ogni età e li cucinava in un modo meraviglioso, io non sono mai riuscita a ritrovare quei sapori, era bravissima. Comunque questa è la ricetta ogni anno per Natale ritrovo quei gesti e una parte di quei profumi.
Ingredienti
- per la pasta:
700 gr di farina
4 uova
acqua quanto basta (1 bicchiere)
- per il ripieno:
1/2 kg di carne di manzo (non deve essere nervosa, né filacciosa)
1/2 kg di carne di maiale
1 hg mortadella di puro suino
1 carota
1 cipolla
1 costa di sedano
2 scatole di pomodori pelati
1 scatola di concentrato
parmigiano
timo
tre uova
Preparazione
Tagliare la carne a pezzi piccoli (strisce).
Fare un trito con la carota la cipolla ed il sedano e farlo rosolare bene con olio e burro.
Unire la carne al battuto, aggiungere il sale e fare rosolare tutto molto bene.
Poi aggiungere il vino e quando è evaporato aggiungere il pomodoro (le due scatole più la scatolina di concentrato).
Quando la carne è ben cotta (dev'essere come un brasato, per accertare la consistenza, provarla con la forchetta deve entrare morbidamente), tirare fuori la carne con una spatola, un pezzo alla volta.
Tritare la carne con il tritacarne e aggiungervi la mortadella.
Riunire tutto in una ciotola, unire parmigiano grattugiato, noce moscata ed anche il timo, le uova.Questo è il ripieno.
Quello che resta nella casseruola è il sugo al quale si può unire qualche cucchiaio del ripieno.
Adesso con gli ingredienti che ho indicato si fa una bella sfoglia, che si riempie con il ripieno (noi abbiamo sempre usato raviolamp...).
I tordelli dovrebbero riposare e seccare un pochettino, occorre girarli in modo che venga esposta all'aria anche la superficie sottostante.
Si fanno bollire (preferibilmente in un buon brodo), poi si scolano e si mettono a strati in una zuppiera calda, dove si alternano uno strato di tordelli, uno di parmigiano grattugiato, uno di sugo e così via.
si mescolano delicatamente
lunedì 15 dicembre 2008
sabato 13 dicembre 2008
le conversazioni di Anna K
Finalmente dopo tanto tempo in questi giorni ho visto uno spettacolo teatrale davvero interessante, coinvolgente.
Questo spettacolo è liberamente ispirato a "la metamorfosi" di kafka.
Nel racconto originale la figura della governante non aveva un rilievo ed il povero Gregory era assistito dalla sorella.
Invece Ugo Chiti da rilievo e spessore alla governante che è interpretata da Giuliana Lojodice, splendidamente; nel senso che riesce a rendere questa figura di donna così spigolosa, pettegola, inopportuna, e piano piano ne fa trasparire tutta la forza interiore, l'umanità il coraggio. E' la sola che riesce ad avvicinare, comprendere, decifrare, che riesce a rapportarsi insomma allo strano insetto nel quale Gregory si è trasformato.
Del racconto mi sembra sia rimasta la "trasformazione" che suo malgrado la famiglia subisce. si ribalta il loro appoggiarsi sia economicamente che per tutto il resto, al figlio perfetto, a Gregory. Dopo la trasformazione anche gli altri componenti della famiglia subiscono una metamorfosi, escono dalla loro ignavia e cercano di sopravvivere, di reagire, ognuno a suo modo.
Ma la sola che con umanità, affetto riesce a convivere con il dolore, riesce a vedere oltre l'insetto la persona è la governante anna k.
Perfetti nel loro ruolo i due pensionanti e anche gli altri interpreti.
Finalmente una bella pagina di teatro.
Questo spettacolo è liberamente ispirato a "la metamorfosi" di kafka.
Nel racconto originale la figura della governante non aveva un rilievo ed il povero Gregory era assistito dalla sorella.
Invece Ugo Chiti da rilievo e spessore alla governante che è interpretata da Giuliana Lojodice, splendidamente; nel senso che riesce a rendere questa figura di donna così spigolosa, pettegola, inopportuna, e piano piano ne fa trasparire tutta la forza interiore, l'umanità il coraggio. E' la sola che riesce ad avvicinare, comprendere, decifrare, che riesce a rapportarsi insomma allo strano insetto nel quale Gregory si è trasformato.
Del racconto mi sembra sia rimasta la "trasformazione" che suo malgrado la famiglia subisce. si ribalta il loro appoggiarsi sia economicamente che per tutto il resto, al figlio perfetto, a Gregory. Dopo la trasformazione anche gli altri componenti della famiglia subiscono una metamorfosi, escono dalla loro ignavia e cercano di sopravvivere, di reagire, ognuno a suo modo.
Ma la sola che con umanità, affetto riesce a convivere con il dolore, riesce a vedere oltre l'insetto la persona è la governante anna k.
Perfetti nel loro ruolo i due pensionanti e anche gli altri interpreti.
Finalmente una bella pagina di teatro.
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giovedì 11 dicembre 2008
Chipmunk Song
che bella l'atmosfera del Natale, di questi giorni così colorati e luminosi nell'aria gelida e grigia.
Sono in pieno spirito natalizio e siccome sono inchiodata qui dal lavoro, mi sono sintonizzata sulle radio che trasmettono solo canti, musiche di Natale e ho trovato questi deliziosi personaggi
sabato 6 dicembre 2008
le plat pays
non conoscevo questa canzone di j.brel. Ne ho letto le parole nel post di franc buveur, e così l'ho trovata su youtube.
mi ha colpito l'immagine di un paese così piatto che le uniche montagne sono le cattedrali.
adoro il nord della francia.
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venerdì 5 dicembre 2008
Buone Feste
giovedì 4 dicembre 2008
coincidenze
salutati gli amici e salita in macchina ieri sera, ho acceso la radio e la stavano trasmettendo...................
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mercoledì 3 dicembre 2008
una giornata
e' iniziata con il sole, splendido dopo tanta pioggia. E una strana calma.
Poi gli eventi della mattina, gli appuntamenti, le corse, il telefono che mi fa compagnia nel senso che delle volte non rispondo e lo lascio suonare. Pianifico, gli impresvisti cerco di risolverli.
Vorrei avere una calma olimpica,chissà poi perchè si dice così, forse perchè dall'Olimpo gli dei vedevano tutto questo nostro immane indaffaramento, vano, e lo consideravano con distacco e compassione.
E' intensa la mia giornata, la vivo in parte con un collega che ammiro profondamente e da cui molto ho imparato. E' stato un privilegio avere avuto questa occasione di collaborare e conoscerlo come persona. Non spreca le parole.
Poi quando il lavoro finisce questa serata con i vecchi compagni di scuola, alcuni non li vedevo da vent'anni. Quaalcuno ha portato delle foto, un pò scolorite: come eravamo.......... in quarta ginnasio ragazzini, bambini quasi. Che tenerezza!!!!!! Mi rivedo con una vecchia camicetta che riconosco subito, la mia espressione, non ricordavo quella serata, quell'occasione.
E' possibile commuoversi così tanto, avere questa nostalgia. No, non nel senso di voler tornare indietro, ma una sorta di struggimento verso questo nostro essere così spensierato felice, quasi ingenui,anzi sicuramente si.
Specialmente per alcuni sapendo poi cosa il destino gli ha riservato e vederli così. Al momento ho riso, ma neanche tanto poi ho cercato di non guardarle. Come gli struzzi.
Poi gli eventi della mattina, gli appuntamenti, le corse, il telefono che mi fa compagnia nel senso che delle volte non rispondo e lo lascio suonare. Pianifico, gli impresvisti cerco di risolverli.
Vorrei avere una calma olimpica,chissà poi perchè si dice così, forse perchè dall'Olimpo gli dei vedevano tutto questo nostro immane indaffaramento, vano, e lo consideravano con distacco e compassione.
E' intensa la mia giornata, la vivo in parte con un collega che ammiro profondamente e da cui molto ho imparato. E' stato un privilegio avere avuto questa occasione di collaborare e conoscerlo come persona. Non spreca le parole.
Poi quando il lavoro finisce questa serata con i vecchi compagni di scuola, alcuni non li vedevo da vent'anni. Quaalcuno ha portato delle foto, un pò scolorite: come eravamo.......... in quarta ginnasio ragazzini, bambini quasi. Che tenerezza!!!!!! Mi rivedo con una vecchia camicetta che riconosco subito, la mia espressione, non ricordavo quella serata, quell'occasione.
E' possibile commuoversi così tanto, avere questa nostalgia. No, non nel senso di voler tornare indietro, ma una sorta di struggimento verso questo nostro essere così spensierato felice, quasi ingenui,anzi sicuramente si.
Specialmente per alcuni sapendo poi cosa il destino gli ha riservato e vederli così. Al momento ho riso, ma neanche tanto poi ho cercato di non guardarle. Come gli struzzi.
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