Forse non è nemmeno la stagione e di sicuro con i tempi di crisi non è molto economica, con il pesce crudo ovunque imperante non è nemmeno in linea con le tendenze attuali, però......... è la prima ricetta dell'anno!
Spazzolare bene i tartufi lavarli. Farli aprire. Accomodarli sui piatti. Filtrare l’acqua che hanno emesso durante la cottura ed emulsionarla ad olio e succo di limone, se si vuole anche pochissimo pepe.
Cospargere i tartufi con la salsetta.
giovedì 22 gennaio 2009
martedì 20 gennaio 2009
Viaggio, freddo e musica
Il viaggio
Da Milano , passando da Pavia, la campagna è coperta da un spesso strato di neve. Bianca, sembra interminabile, gli alberi sono spogli. I rami si protendono verso il cielo, la luce è rosata, in cielo nuvole azzurrine, i capannoni.
Fari gialli nell’autostrada, arbusti che fuggono lasciati indietro da questo treno che corre, quasi deserto e anche molto freddo e non è solo suggestione del paesaggio che si vede fuori. Il riscaldamento sembra rotto. Che novità!!!!
Un abete ha ancora neve nei suoi rami, poi la statale corre al nostro fianco.
Macchinine tutte in fila, fumo che esce dai comignoli, luci accese dietro le finestre. Il colore è diventato quello più cupo della notte e si riflette nella campagna, sempre bianca e silenziosa.
Strati di neve sopra i tetti. Tra poco siamo a Voghera, anzi no l’abbiamo già superata.
Bello per contrasto ascoltare Maracaibo, “si ma le machines pistoles, era una copertura faceva traffico d’armi con Cuba”. Morde il pesce cane nella pelle bruna....., centotrentachili splendida regina........
Che freddo belino non serve a nulla! Non avessimo tutti questi bagagli da esodo cercherei delle altre carrozze più calde, il controllore ha detto che il treno è quasi deserto. Anche gli altri pochi viaggiatori di questa carrozza nei toni del blu e dell’azzurro sono tutti coperti con i loro piumini, uno ha anche tirato su il cappuccio con pelliccia. Meno male non sono l’unica pigrona. Invece del venditore di bibite, arriva un pinguino che spinge il carrello. Ho il naso gelato.
Proviamo con il Walzer di Gounod
E’ passata Arquata ecco davanti a noi queste meravigliose montagne innevate.
Adesso siamo entrati in galleria, ne usciamo e fuori è buio.
Comincia la sequenza delle gallerie e dell’oscuro.
Splendido vedere tutte le lucine delle case nella vallata. Le luci si intensificano.
Giorgio Laneve, mi sembra intonarsi a questa fredda atmosfera solo per il nome però, la sua voce e le parole di “amore dove sei”, sono intense.
Poco prima di Genova un verde controllore impietosito dalla vista degli utenti intabbarrati riaccende il riscaldamento. Adesso il clima si è fatto umano, ci togliamo sciarpe e cappelli, increduli di fronte a tanta bontade, il naso inizia a scongelarsi. Però ci siamo fermati, non riesco a capire perchè, nè dove siamo.
Ripartiti, stiamo per arrivare a Rapallo.
Robbie Williams con Advertising space nel buio che arriva dall’esterno, mi sembra favoloso.
Da Milano , passando da Pavia, la campagna è coperta da un spesso strato di neve. Bianca, sembra interminabile, gli alberi sono spogli. I rami si protendono verso il cielo, la luce è rosata, in cielo nuvole azzurrine, i capannoni.
Fari gialli nell’autostrada, arbusti che fuggono lasciati indietro da questo treno che corre, quasi deserto e anche molto freddo e non è solo suggestione del paesaggio che si vede fuori. Il riscaldamento sembra rotto. Che novità!!!!
Un abete ha ancora neve nei suoi rami, poi la statale corre al nostro fianco.
Macchinine tutte in fila, fumo che esce dai comignoli, luci accese dietro le finestre. Il colore è diventato quello più cupo della notte e si riflette nella campagna, sempre bianca e silenziosa.
Strati di neve sopra i tetti. Tra poco siamo a Voghera, anzi no l’abbiamo già superata.
Bello per contrasto ascoltare Maracaibo, “si ma le machines pistoles, era una copertura faceva traffico d’armi con Cuba”. Morde il pesce cane nella pelle bruna....., centotrentachili splendida regina........
Che freddo belino non serve a nulla! Non avessimo tutti questi bagagli da esodo cercherei delle altre carrozze più calde, il controllore ha detto che il treno è quasi deserto. Anche gli altri pochi viaggiatori di questa carrozza nei toni del blu e dell’azzurro sono tutti coperti con i loro piumini, uno ha anche tirato su il cappuccio con pelliccia. Meno male non sono l’unica pigrona. Invece del venditore di bibite, arriva un pinguino che spinge il carrello. Ho il naso gelato.
Proviamo con il Walzer di Gounod
E’ passata Arquata ecco davanti a noi queste meravigliose montagne innevate.
Adesso siamo entrati in galleria, ne usciamo e fuori è buio.
Comincia la sequenza delle gallerie e dell’oscuro.
Splendido vedere tutte le lucine delle case nella vallata. Le luci si intensificano.
Giorgio Laneve, mi sembra intonarsi a questa fredda atmosfera solo per il nome però, la sua voce e le parole di “amore dove sei”, sono intense.
Poco prima di Genova un verde controllore impietosito dalla vista degli utenti intabbarrati riaccende il riscaldamento. Adesso il clima si è fatto umano, ci togliamo sciarpe e cappelli, increduli di fronte a tanta bontade, il naso inizia a scongelarsi. Però ci siamo fermati, non riesco a capire perchè, nè dove siamo.
Ripartiti, stiamo per arrivare a Rapallo.
Robbie Williams con Advertising space nel buio che arriva dall’esterno, mi sembra favoloso.
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annotazioni sparse di viaggio
giovedì 15 gennaio 2009
ultimo giorno del 2008 primo giorno dell'anno nuovo
Un 2008 che ha avuto i suoi momenti difficili, molto, e anche tanti cambiamenti; ma nell’insieme non è stato un brutto anno. Grazie
E sono riuscita ad arrivare a Como in tempo per il Te Deum in Duomo. Te Deum laudamus Domine, in te Domine confitemur............
Sono anni che partecipo a questa celebrazione e per tanti anni ho sentito la voce e le parole di Monsignor Maggiolini. Ho avuto la possibilità di ascoltarlo anche l’ultima volta che ha celebrato il Te Deum in Cattedrale, prima di ritirarsi. Ancora oggi mi commuove pensare al lungo, sentito e affettuoso applauso con il quale questa popolazione del Nord, in genere così schiva, così parca nell’esternare i propri sentimenti, ha voluto salutarlo, e le Sue misurate parole colme di gratitudine.
Quest’anno percorro il lungo lago, decorato da mille lucine che pendono dai rami spogli degli alberi. I loro colori argentei ed azzurrini si intonano così bene alla nebbia ed al colore plumbeo del lago e del cielo.
Il messaggio del Vescovo è positivo e dalla “crisi”, ormai tema presente in ogni dove, forse potrà nascere un nuovo modo di vivere, con più sobrietà ed armonia. Mi sembrano parole sagge, che meritano una riflessione.
Da Piazza Cavour inizia la musica.
Ascolto il messaggio del Presidente della Repubblica a reti unificate; mi colpisce quando afferma che l’unica cosa di cui avere paura è la paura. Anche questa frase merita di essere scritta sulla nuova agenda.
Preparo una cena con tante piccole cose da assaporare, finger food, lenticchie , verdure e dolci.
La musica da Piazza Cavour aumenta, e poi meravigliosi, proprio di fronte a noi, cominciano i fuochi d’artificio: scintille di fuoco che sembrano emergere dal lago e salire verso le profondità della notte. Dal cielo cominciano a cadere tanti, tanti piccoli fiocchi di neve, questo è un effetto speciale non programmato, ma bellissimo. I fiocchi danzano scendendo e vengono a cadere nei nostri calici, ghiaccio di stelle.
Dopo un brindisi, sotto le luci, i fuochi e la neve, verso la una, scendiamo nella piazza. C’è tanta gente e anche polizia e carabinieri. L’atmosfera è festosa, ma tranquilla.
Ballo con il mio ombrellino rosso per ripararmi dalla neve, guardo verso il cielo e vedo cadere questa pioggia bianca, mi sento felice sorridente e serena, verso questo nuovo anno appena iniziato.
E’ un modo davvero speciale per accoglierlo.
La mattina dopo le telefonate, tante con gli amici e Auguri, Auguri e tanta serenità a tutti.
Ascoltiamo il concerto del Primo dell’anno dalla Fenice. Pretre è fantastico per lui la musica è piacere grande e si vede.
Stupendo come dirige la Barcarola di Hoffenbach.
Buon 2009 a Tutti e Auguri di ogni bene.
“Estote laeto animo”!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E sono riuscita ad arrivare a Como in tempo per il Te Deum in Duomo. Te Deum laudamus Domine, in te Domine confitemur............
Sono anni che partecipo a questa celebrazione e per tanti anni ho sentito la voce e le parole di Monsignor Maggiolini. Ho avuto la possibilità di ascoltarlo anche l’ultima volta che ha celebrato il Te Deum in Cattedrale, prima di ritirarsi. Ancora oggi mi commuove pensare al lungo, sentito e affettuoso applauso con il quale questa popolazione del Nord, in genere così schiva, così parca nell’esternare i propri sentimenti, ha voluto salutarlo, e le Sue misurate parole colme di gratitudine.
Quest’anno percorro il lungo lago, decorato da mille lucine che pendono dai rami spogli degli alberi. I loro colori argentei ed azzurrini si intonano così bene alla nebbia ed al colore plumbeo del lago e del cielo.
Il messaggio del Vescovo è positivo e dalla “crisi”, ormai tema presente in ogni dove, forse potrà nascere un nuovo modo di vivere, con più sobrietà ed armonia. Mi sembrano parole sagge, che meritano una riflessione.
Da Piazza Cavour inizia la musica.
Ascolto il messaggio del Presidente della Repubblica a reti unificate; mi colpisce quando afferma che l’unica cosa di cui avere paura è la paura. Anche questa frase merita di essere scritta sulla nuova agenda.
Preparo una cena con tante piccole cose da assaporare, finger food, lenticchie , verdure e dolci.
La musica da Piazza Cavour aumenta, e poi meravigliosi, proprio di fronte a noi, cominciano i fuochi d’artificio: scintille di fuoco che sembrano emergere dal lago e salire verso le profondità della notte. Dal cielo cominciano a cadere tanti, tanti piccoli fiocchi di neve, questo è un effetto speciale non programmato, ma bellissimo. I fiocchi danzano scendendo e vengono a cadere nei nostri calici, ghiaccio di stelle.
Dopo un brindisi, sotto le luci, i fuochi e la neve, verso la una, scendiamo nella piazza. C’è tanta gente e anche polizia e carabinieri. L’atmosfera è festosa, ma tranquilla.
Ballo con il mio ombrellino rosso per ripararmi dalla neve, guardo verso il cielo e vedo cadere questa pioggia bianca, mi sento felice sorridente e serena, verso questo nuovo anno appena iniziato.
E’ un modo davvero speciale per accoglierlo.
La mattina dopo le telefonate, tante con gli amici e Auguri, Auguri e tanta serenità a tutti.
Ascoltiamo il concerto del Primo dell’anno dalla Fenice. Pretre è fantastico per lui la musica è piacere grande e si vede.
Stupendo come dirige la Barcarola di Hoffenbach.
Buon 2009 a Tutti e Auguri di ogni bene.
“Estote laeto animo”!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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