dalla finestra dell'antica casa guardo nella notte; questa sera tutta la collina, tre gli ulivi, che brillano di argento nel venticello, è piena di lucciole. I grilli si cominciano a sentire e si vede anche quelche stellina, in mezzo alle nuvole.
Qualche nota dal pianoforte
e i pensieri corrono veloci, le sensazioni, le nostalgie, i ricordi.
Bambini miei come siete cresciuti in fretta, forse è stata anche un pò colpa mia che avevo paura di non farcela, con voi, con il lavoro e con tante responsabilità che mi sono pian piano, ma neanche troppo piano, cadute addosso.
Bambini miei vi ho resi autonomi forse troppo presto, facendovi imparare a cucinare, a prepararvi le valige, a inseganrvi mille cose per non dipendere da nessuno.
Bambini miei adesso siete poco più che adolescenti, e in fondo sono passati pochi anni da quando per uscire per passare una serata fuori(qualche volta per andare al Bagno America) dovevo chiamare la baby sitter, anche oltre le ore in cui le eravate affidate mentre ero al lavoro.
Bambini miei che strazio era chiudere la porta per andare al lavoro mentre voi mi cercavate. Le vostre voci tenere, le camerette, come mi mancate.
adesso abbiamo un dialogo adulto, ci cerchiamo sempre, ma come vorrei un piccolino
sabato 31 maggio 2008
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