IL nome menta viene dalla mitologia; si chiamava così una bellissima ninfa di cui si era invaghito Plutone. Menta era figlia di un dio fluviale ed infernale che si chiamava Cocito; Proserpina, gelosa la trasformò nell'umile pianticella: le diede però un profumo meraviglioso per ricompensarla della trasformazione alla quale la sua gelosia l'aveva sottoposta.
La menta era conosciuta fino dall'antichità, coltivata dagli egiziani ed anche dai giapponesi fin dal primo secolo a.c. Ippocrate la impegava come stomatico. Ovidio la consiglia agli amanti per profumarsi l'alito. Carlo Magno ne impose la coltivazione.
Nell'antichità era considerata come un rimedio portentoso: il suo succo era usato come vermifugo; favoriva inoltre la lattazione. La menta cruda e tritata veniva consigliata a tutti quelli che si cibavano con molto latte, perchè ne facilitava la digestione impedendo al latte di cagliarsi.
L'olio di menta era consigliato per rimediare agli svenimenti. Il vino in cui era stata infusa calmava il singhiozzo.
Il decotto dimenta sparso per terra teneva lontano i serpenti e tutti gli animali nocivi.
Salsa alla menta
tritare molto finemente la menta peperita e cuocerla in poco aceto. Dopo qualche minuto che bolle vanno uniti alcuni cucchiaini di pepe bianco insieme a poco sale. La cottura prosegue e per renderla vellutata si unisce un cucchiaino di farina sciola accuratamente in un dito di vino di porto.
Questa deliziosa salsetta viene usata per accompagnare carni grasse: agnello, suino, anatrata, cinghiale. Le carnivanno prima arrostite.
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3 commenti:
notevole la storia della mente altrettanto la salsa che debbo aver assaggiato in qualche mio viaggio ciao
buona quella salsa!
davvero contenta che vi sia piaciuta, la storia, la salsa, il profumo della menta....
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