martedì 20 gennaio 2009

Viaggio, freddo e musica

Il viaggio
Da Milano , passando da Pavia, la campagna è coperta da un spesso strato di neve. Bianca, sembra interminabile, gli alberi sono spogli. I rami si protendono verso il cielo, la luce è rosata, in cielo nuvole azzurrine, i capannoni.
Fari gialli nell’autostrada, arbusti che fuggono lasciati indietro da questo treno che corre, quasi deserto e anche molto freddo e non è solo suggestione del paesaggio che si vede fuori. Il riscaldamento sembra rotto. Che novità!!!!
Un abete ha ancora neve nei suoi rami, poi la statale corre al nostro fianco.
Macchinine tutte in fila, fumo che esce dai comignoli, luci accese dietro le finestre. Il colore è diventato quello più cupo della notte e si riflette nella campagna, sempre bianca e silenziosa.
Strati di neve sopra i tetti. Tra poco siamo a Voghera, anzi no l’abbiamo già superata.
Bello per contrasto ascoltare Maracaibo, “si ma le machines pistoles, era una copertura faceva traffico d’armi con Cuba”. Morde il pesce cane nella pelle bruna....., centotrentachili splendida regina........
Che freddo belino non serve a nulla! Non avessimo tutti questi bagagli da esodo cercherei delle altre carrozze più calde, il controllore ha detto che il treno è quasi deserto. Anche gli altri pochi viaggiatori di questa carrozza nei toni del blu e dell’azzurro sono tutti coperti con i loro piumini, uno ha anche tirato su il cappuccio con pelliccia. Meno male non sono l’unica pigrona. Invece del venditore di bibite, arriva un pinguino che spinge il carrello. Ho il naso gelato.
Proviamo con il Walzer di Gounod
E’ passata Arquata ecco davanti a noi queste meravigliose montagne innevate.
Adesso siamo entrati in galleria, ne usciamo e fuori è buio.
Comincia la sequenza delle gallerie e dell’oscuro.
Splendido vedere tutte le lucine delle case nella vallata. Le luci si intensificano.
Giorgio Laneve, mi sembra intonarsi a questa fredda atmosfera solo per il nome però, la sua voce e le parole di “amore dove sei”, sono intense.
Poco prima di Genova un verde controllore impietosito dalla vista degli utenti intabbarrati riaccende il riscaldamento. Adesso il clima si è fatto umano, ci togliamo sciarpe e cappelli, increduli di fronte a tanta bontade, il naso inizia a scongelarsi. Però ci siamo fermati, non riesco a capire perchè, nè dove siamo.
Ripartiti, stiamo per arrivare a Rapallo.
Robbie Williams con Advertising space nel buio che arriva dall’esterno, mi sembra favoloso.

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una foto che mi piace molto

una foto che mi piace molto
penso sia di erwitt