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martedì 17 giugno 2008

Asclepio o Esculapio

Era il dio della salute e della medicina. Era nato ad Epidauro.
Era figlio di Apollo e della ninfa Coronide (figlia di Flegias, principe dei Lapiti).
La ragazza non era molto fedele ad Apollo, il quale si alterò e la uccise. Le trasse però dal fianco il figlio di cui era incinta (Asclepio o Esculapio) e lo affidò al centauro Chirone. Da piccola in casa c’era un quadro o un piatto nel quale era raffigurato Chirone con il piccolo Asclepio e mi impressionava molto, chissà dove è finito.
Chirone fece vivere il bambino nei boschi e gli insegnò l’arte medica dei semplici, come sono chiamate le erbe alle quali si attribuisce un potere medicinale. E questo mi affascina molto.
Asclepio o Esculapio divenne bravissimo in quell’arte ed anche nella chirurgia, inventò rimedi meravigliosi per ogni malattia e nacque così la leggenda che potesse far rivivere i morti. Però Giove non apprezzò questo suo temerario ardimento e si alterò a sua volta e così lo fulminò.
Asclepio o Esculapio, ebbe una moglie. Secondo alcuni si chiamava Lampezia, secondo altri Epiona, nomi peraltro abbastanza orrendi. Comunque dalla moglie ebbe quattro figlie: Igea, che rappresentava la salute; Panacea che guariva tutte le malattie; Iaso che invece le provocava;Egle, la madre delle grazie. Ebbe anche due figli maschi: Macaone, ucciso all’assedio di Troia e Podalirio anche lui molto abile nella professione medica.
Asclepio o Esculapio fu uno di primi a scoprire i poteri terapeutici della musica.
Era rappresentato quale uomo canuto, dotato di una barba bianca, venerabile. La fronte cinta di alloro ed il corpo coperto da un manto, in una delle mani aveva una verga attorno alla quale era attorcigliato un serpente.
Venne venerato come dio dapprima dagli abitanti di Epidauro, poi da tutta la Grecia e poi il suo culto si diffuse anche a Roma.
Ad Esculapio sono sacri la tartaruga, il gallo ed il serpente.
Perchè scrivo queste cose? Perchè il mito mi affascina come sempre. Ma c’è anche un altra ragione: i fatti di Milano, la nota clinica. Il condizionale è d’obbligo; però è da quando ho letto le dichiarazioni del legale del fondatore, quelle parole così fredde questo press’a poco il senso: “il Notaio Dott..... non scendeva mica nelle corsie a contare i morti”. Terribili. Come se fossero numeri di un ipotetico pallottoliere, un astrazione. Come se non esistessero i dolori, i dubbi, le sofferenze, le notti insonni di tutti quelli che si sono sottoposti ad interventi, asportazioni etc e dei loro famigliari.
Un velo pietoso, un no comment. Forse era meglio no?

una foto che mi piace molto

una foto che mi piace molto
penso sia di erwitt