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lunedì 24 dicembre 2012

Vigilia di Natale


Alle dieci del mattino Ethel era seduta in salotto, avvolta nella vestaglia di ciniglia color lavanda; beveva zabaione aprendo l'ultimo mucchietto di biglietti di auguri, borbottando a voce alta rivolta ai due gatti. Quando lesse il messaggio inviatole da una delle due nipoti mugugnò : “maledizione, non voglio che diano soldi in beneficenza a mio nome; io voglio un regalo! Guarda qui: trentasette biglietti di auguri e non ce n'è uno che dica Buon Natale! Tutte scemenze come Buone Feste o Serene Festività, E' Natale perbacco! Bè, possiamo solo ringraziare la stramaledetta Unione americana per i diritti civili”. Intanto buttava i biglietti, uno dopo l'altro nel cestino accanto a lei, fino a quando aprì quello inviatole da un amica del coro di campane a mano, che finalmente le augurava “Buon Natale”. “Era ora” disse, e si alzòper sistemarlo sulla mensola accanto al camino insieme agli altri. Poco dopo piazzò davanti alla porta d'ingresso il suo nuovo zerbino di benvenuto: CHI PORTA GRANDE GIOIA SI METTA DIETRO A CHI PORTA REGALI.

Da “Miss Alabama e la casa dei sogni” di Fannie Flag. Come regalo di Natale, se avete voglia di un romanzetto delizioso, vi consiglio questo libro.

Buon Natale,

martedì 18 gennaio 2011

ricordando Luigi Tenco

Mentre comincia un nuovo carrozzone di Sanremo, preannunciato da spot cretini,
questa mattina su rai tre che ogni tanto seguo (la storia siamo noi),
hanno rievocato la tragica vicenda di questo meraviglioso cantante
che ai suoi tempi non poteva essere compreso.
Sembrano trascorsi dei secoli,
come sono cambiate le idee, il modo di considerare la realtà, l'amore, la vita, i sentimenti.
Struggenti queste parole che Fabrizio de Andrè gli dedicò............
"Signori benpensanti
spero non vi dispiaccia
se in cielo, in mezzo ai Santi
Dio, fra le sue braccia
soffocherà il singhiozzo
di quelle labbra smorte
che all'odio e all'ignoranza
preferirono la morte."

giovedì 4 novembre 2010

riconciliarsi con l'inverno

ho trovato su questo blog : http://souslefiguier.blogspot.com/ visitatelo è interessante davvero.
http://souslefiguier.blogspot.com/2010/10/une-liste-pour-se-reconcilier-avec.html
un post delizioso, contiene una lista di cose da fare per riconciliarsi con il freddo inverno, vi consiglio di leggerlo.
L'ho stampato ed appeso al frigo e ogni volta che lo leggo mi sento meglio.
ecco alcuni consigli:
"collocare un cesto vicino alla porta di ingresso per ritrovare guanti e sciarpe, collocare una crema per le mani vicino al lavabo e un balsamo per le labbra in ogni borsa.
Avere una piccola farmacia per curare i piccoli mali di stagione, pasticche per la gola, paracetamolo, anti influenzale omeopatico, sciroppo per la tosse"

"cuocere una torta alle mele, noci e cannella, fare un the caldissimo e dividere questo momento quando il cielo è così basso che il giorno sembra la notte"

" rendere le nostre camere ancora più accoglienti, arearle, anche in inverno, diffondere degli oli essenziali, passiamo un terzo della nostra esistenza nel nostro letto"

"la sera prendere un quarto d'ora per preparare la giornata successiva, verificare l'agenda, gli appuntamenti, preparare le cose di cui si avrà bisogno: chiavi, carte, posta. Scegliere i vestiti da indossare"

"ogni mattina offrirsi il tempo di una vera colazione con l'odore croccante del pane grigliato, del caffè fresco, l'aroma del the, vedere il giorno che sorge..... ancora nessun giornale ma le parole o il silenzio, il mondo sembra ancora così sereno a quest'ora"

"posare un plaid sul divano e un buon libro, accendere una candela profumata, trovare il tempo per riordinare le foto di famiglia o delle vacanze"

"Ammirare Sirius, la più bella stella del nostro cielo notturno in inverno"

"Approfittare delle belle giornate fredde per camminare nella campagna e areare il proprio spirito"

"invitare gli amici intorno ad una zuppiera odorante e fumante, ridere per rischiarare questa notte troppo lunga, questi mesi di brume e di nebbia, di ghiaccio e di brividi"


L’hiver devient douillet, lumineux, réconfortant.

giovedì 2 settembre 2010

Firenze Piazza Santa Croce Leonard Cohen

Amo Leonard Cohen, i suoi capelli tagliati corti, il cappello, la giacca e cravatta, l'abito impeccabile, i modi da signore senza tempo, la compostezza, il suo modo di concedersi al pubblico con generosità, la voce da brivido che viene da profondità abissali, potente e carezzevole come non mai, la musica, le parole.
Un concerto che insieme è mistico, vibrante, coinvolgente, sensuale.
Il sassofonista suona in modo strepitoso, il suo old friend regala degli "a solo" indimenticabili, la corista ha la pelle ambrata, una voce che incanta.
E lui, quando un altro componente della band suona o canta, si toglie il cappello e lo appoggia sul cuore.
Piazza Santa Croce non ha bisogno di parole.
Le stelle nel cielo e i giochi semplici della luce si riflettono sulle impalpabili tende che avvolgono il palco. Il vento le muove e dal palco porta dritto fino a me vibrazioni, sensazioni positive, emozioni intense. Il vento asciuga qualche lacrima.
Sono seduta accanto a due personaggi usciti da non so dove, affascinanti: lei con un buffo capellino a maglia dal quale escono nuvole di capelli bianchi, corporatura enorme, occhi azzurri ridenti mi sorride, le sorrido; lui è un gigante barbuto e capelluto. Alla fine salgono sulle sedie, con grande naturalezza e lievità potrebbero spiccare un volo verso il cielo.

Ps ovviamente non potevano mancare gli zotici che durante il concerto si alzano per andare a prendere birre, granite e quant'altro…………

giovedì 31 dicembre 2009

Te Deum

E' tanto che non scrivo più qualcosa. Sono giorni intensi, Auguri, Feste, doni, pacchi, lavoro, scadenze di fine anno, affannata, stravolta e nervosa.
Però c'è qualcosa che viene prima di tutto, Ringraziare, ringraziare tantissimo per questo anno che sta per finire. Per tutto quello che ha portato, nel bene e nel male. Per tutti i giorni, tutte le ore, la meraviglia e l'incanto.
Mi sento nel cuore le parole di questo antico canto, con cui ringrazio il Signore per tutto.

giovedì 26 novembre 2009

un consiglio

L'altro giorno camminando velocemente il mio sguardo è stato catturato da un manifesto, neanche troppo carino, nella vetrina di un negozio.
io credo che queste cose non nascano per caso, ci sono fili sottili che legano la casualità.
La frase che ho letto sotto questo volantino era quanto da tempo dentro di me cercavo di realizzare, senza riuscirci. Oppure un intuizione . Comunque la frase, press'a poco era questa:
"Vivi la vita con lo sguardo proteso in avanti, e se ti capita di voltarti indietro, cerca di farlo con un sorriso".Mi ha colpito.
E' passato del tempo ma queste parole mi risuonano nella mente e nel cuore. Io non so vivere con lo sguardo proteso in avanti, vorrei farlo ma non ci sono mai riuscita. Credo di essere stata una nostalgica già a quattro anni. E ogni volta che mi volto indietro non riesco mai a farlo con un sorriso, ma con rimpianto. Rimpianto per mille cose, tra cui il tempo che ho perso a non amarmi.
Oppure con nostalgia.
però mi piace questa frase.

martedì 9 giugno 2009

lucciole

di tutti gli insetti sono quelli che amo di più, sia perchè annunciano l'inizio dell'estate, sia perchè sfrecciano nella notte lievi e misteriose.
Sono così affascinanti questi piccoli puntini, queste scintille nel buio delle notti d'estate.
Non ho mai voluto sapere come "funzionano", il perchè del fenomeno, per non banalizzare il loro mistero.
Ogni volta che le vedo mi ricordano com'ero da bambina.

venerdì 1 maggio 2009

Maggio

Maggio è il mese delle rose, dei rosai, delle mamme. Maggio è il mese in cui è nato il mio papà al quale mi lega un rapporto a fasi alterne, conflittuale, ricco di sensi di colpa, ma anche di intenso affetto.
Il giorno in cui è nato, nel diario della mia bisnonna ho trovato scritta questa frase, per me è bellissima:
"Puissiez vous connaitre l'adorable collier de deux petits bras qui se nuent aux cous des mamans"

venerdì 24 aprile 2009

e' comparsa la primavera

ecco per me oggi è il primo giorno di primavera, inteso come sensazione di rinascita, con questo sole che ti allarga il cuore.
E sento questa voglia di cambiare, di cambiare pelle, abiti, vestiti, di buttarmi nella sabbia, di uscire dal grigiore dell'inverno, di incontri, di uscite, di progetti nuovi .........
il sole io lo adoro, ne riconosco gli effetti sul fisico, sulla mente e nel cuore
sono una praticona, anche di joga, però quando il maestro aiuta a percepire le zone del sole e della luna dentro di noi, per una strana alchimia le sento.
vorrei stare fuori, la vita è fuori è nelle strade, nelle piazze, nella gente, nei negozi, nei parchi, nel verde dei giardini, nel mare, nel vento e nell'aria.
Eppure sono inchiodata qui, affascinata da questo lavoro che mi prende l'anima, da questa vita fatta di scadenze, di impegni, di ascolto, di pazienza infinita, di analisi e di sintesi. ammalliata da un nuovo programma che permettendomi di scoprire nuove opportunità di ricerca mi fa restare davanti al pc tutta la notte.
Mi piace il mio lavoro, e non mi lamento. Però ecco il rammarico per questa giornata di sole, per una vita più normale.
Delle volte quando ascolto qualcuno che al mattino pensa a cosa mangerà a pranzo o a cena, resto stupita. Io non lo so mai, ad uno dei figli che oggi alle due mi ha telefonato per sapere cosa si mangiava ho risposto: metti la pentola con l'acqua al fuoco, che qualcosa troviamo.
abbiamo sempre vissuto così............
buon we a tutti e godetevi il sole e la primavera

giovedì 2 aprile 2009

Merci Mamman



Ho ritrovvato questo brano che ti piaceva.
Io vorrei poterti ringraziare per tutte le cose che mi hai insegnato; è passato così tanto tempo, anni e poi decenni e sei andata via troppo, troppo presto. E il dolore è ancora qui che brucia.
Oltre all'amore, sono tantissime le cose che mi hai trasmesso negli anni che abbiamo condiviso, anche se io ero in piene crisi adolescenziali, di ribellione e siamo entrate in conflitto. Era normale, certo: una donna bellissima, elegante e piena di grazia e una ragazzetta introversa, timidissima, goffa e pure con i brufoli; però mi dispiace ancora.
Essere autonoma, non dipendere da nessuno, sapere provvedere a me stessa in tutti i sensi, me lo ripetevi sempre , e quanto mi è servito nella vita.Anche per rimediare a chi, seguendo i propri sogni, mi ha coinvolto in imprese i cui rischi per lungo tempo non ho voluto vedere. Ma non importa è andata bene così, ho vissuto una realtà diversa, dove contavano i sogni e la fantasia; anche se poi la fatica per rimediare è stata (ed è) immane.
Forse sono presuntuosa, ma mi consola, per tutte le cose che non abbiamo potuto condividere (e tra le prime metto la nascita dei miei figli), il pensiero che se mi conoscessi adesso, se vedessi la persona che sono diventata, saresti contenta di me.
un abbraccio attraverso il tempo, e che queste parole in qualche modo ti possano arrivare.

sabato 13 dicembre 2008

le conversazioni di Anna K

Finalmente dopo tanto tempo in questi giorni ho visto uno spettacolo teatrale davvero interessante, coinvolgente.
Questo spettacolo è liberamente ispirato a "la metamorfosi" di kafka.
Nel racconto originale la figura della governante non aveva un rilievo ed il povero Gregory era assistito dalla sorella.
Invece Ugo Chiti da rilievo e spessore alla governante che è interpretata da Giuliana Lojodice, splendidamente; nel senso che riesce a rendere questa figura di donna così spigolosa, pettegola, inopportuna, e piano piano ne fa trasparire tutta la forza interiore, l'umanità il coraggio. E' la sola che riesce ad avvicinare, comprendere, decifrare, che riesce a rapportarsi insomma allo strano insetto nel quale Gregory si è trasformato.
Del racconto mi sembra sia rimasta la "trasformazione" che suo malgrado la famiglia subisce. si ribalta il loro appoggiarsi sia economicamente che per tutto il resto, al figlio perfetto, a Gregory. Dopo la trasformazione anche gli altri componenti della famiglia subiscono una metamorfosi, escono dalla loro ignavia e cercano di sopravvivere, di reagire, ognuno a suo modo.
Ma la sola che con umanità, affetto riesce a convivere con il dolore, riesce a vedere oltre l'insetto la persona è la governante anna k.
Perfetti nel loro ruolo i due pensionanti e anche gli altri interpreti.
Finalmente una bella pagina di teatro.

lunedì 10 novembre 2008

memorie di famiglia

E così una Domenica la bimba, veniva chiamata così dal suo papà quando aveva già due anni e un nome, trovò delle vecchie lettere accuratamente conservate, profumate del buon profumo dell’anziana signorina, e scoprì che erano dei dossier.
Attraverso i quali, la bimba che aveva oramai un età venerabile, avendo superato il mezzo secolo, scoprì tante cose. Che nessuno le aveva mai raccontato prima.
Nella sua famiglia erano venerati e ricordati dei personaggi sacrali, ai quali la bimba aveva cercato sempre di ispirarsi, nell’impegno, nel lavoro e nella serietà. Li aveva sempre ammirati e cercava in tutti i modi di seguirne l’esempio. Ha fatto sempre così finora. E continuerà a farlo.
Mais ces lettres....... si sente quasi indegna per averle aperte e lette, come se un mondo nuovo le si fosse aperto davanti.
Il y avait dans cette famille aussi des autres personnes, di cui nessuno mai le aveva raccontato molto. Quasi fossero solo pallidi fantasmi nello sfondo, di loro aveva sentito storie frammentarie che ne mettevano in luce gli aspetti deteriori, manie e fissazioni, ossessioni peraltro ricorrenti nella famiglia; invece, attraverso queste lettere scoprì che avevano dignità, sogni, aspirazioni anche loro.
Elle apprit aussi que le grand pere de son grand pere etait un batard, che aveva un nome splendente ed inconsueto e veniva da lontano ed era ebreo, non sa da dove venisse ma vorrebbe tanto saperne di più.
E la nipote di questo nonno negli anni 40 scriveva a suo fratello (le grand pere venerato della bimba) di sentirsi bastarda pure lei e che la madre non l’aveva mai amata, che il nonno era bastardo ma almeno aveva avuto la fortuna di essere figlio unico. Parole terribili. Che a distanza di anni feriscono ancora e fanno capire la tristezza e la disperazione di questa donna di cui non c’è neppure una fotografia. Ma che non era frutto di una relazione perchè suo figlio, che la bimba ha conosciuto quando era grandicella, portava stampata sul viso quella che è una particolare caratteristica della famiglia paterna della madre. Donna piuttosto lamentosa nel resto della lettera, ma di cui traspare il coraggio nell’affrontare le situazioni ed una vita che non deve essere stata nè facile nè semplice.
E come lei ce ne sono tanti altri, così lontani ma le cui parole adesso mi risuonano nella mente, come se attraverso quei fogli ingialliti e quelle calligrafie così eleganti ma spesso indecifrabili, volessero continuare a raccontarmi le loro storie, le loro gioie e le loro pene.

mercoledì 17 settembre 2008

sono rientrata

sono rientrata in questi giorni dalle vacanze. Vorrei ringraziare tutti: Giovanna che mi ha premiato, Laura per i commenti e saluti che mi ha lasciato, le francb e tutti quanti mi fanno compagnia in questo mondo del blog che mi piace sempre più.
Dove sono stata?
la risposta è nel video che segue e nei post che mi auguro di poter scrivere presto sulle esperienze di questa bella vacanza.
vi abbraccio tutti cari
marg.

sabato 31 maggio 2008

lucciole

dalla finestra dell'antica casa guardo nella notte; questa sera tutta la collina, tre gli ulivi, che brillano di argento nel venticello, è piena di lucciole. I grilli si cominciano a sentire e si vede anche quelche stellina, in mezzo alle nuvole.
Qualche nota dal pianoforte
e i pensieri corrono veloci, le sensazioni, le nostalgie, i ricordi.
Bambini miei come siete cresciuti in fretta, forse è stata anche un pò colpa mia che avevo paura di non farcela, con voi, con il lavoro e con tante responsabilità che mi sono pian piano, ma neanche troppo piano, cadute addosso.
Bambini miei vi ho resi autonomi forse troppo presto, facendovi imparare a cucinare, a prepararvi le valige, a inseganrvi mille cose per non dipendere da nessuno.
Bambini miei adesso siete poco più che adolescenti, e in fondo sono passati pochi anni da quando per uscire per passare una serata fuori(qualche volta per andare al Bagno America) dovevo chiamare la baby sitter, anche oltre le ore in cui le eravate affidate mentre ero al lavoro.
Bambini miei che strazio era chiudere la porta per andare al lavoro mentre voi mi cercavate. Le vostre voci tenere, le camerette, come mi mancate.
adesso abbiamo un dialogo adulto, ci cerchiamo sempre, ma come vorrei un piccolino

mercoledì 28 maggio 2008

l'antica casa

dopo anni di silenzio, di ragnatele, polvere, topi, bestiacce, un giorno un sogno abitò l'antica casa.
Ricordo che era una domenica, il sogno era quello di riaprirla agli amici, alle voci, ai suoni, ai colori e alla musica.
E così valorizzando tutto quello che c'era, ed era davvero molto, senza gettare nulla che fosse legato alla solida e forte rete dei ricordi, con grande entusiasmo e non meno fatica, una sera l'antica casa illuminata splendeva nella notte.
C'erano torce, profumi, gioia, le lucciole brillavano sui poggi mentre i grilli le accompagnavano nella loro danza notturna.

una foto che mi piace molto

una foto che mi piace molto
penso sia di erwitt