domenica 2 agosto 2009

Le Parc de Caradeuc


Questo post è dedicato ad Enrico che, con la sua domanda mi ha dato l'occasione di ricordare e mettere insieme gli appunti di viaggio.....

Le château de Caradeuc si trova in Bretagna (Côtes d'Armor) . Il suo parco, situato all’estremità ovest della collina di Bécherel, è di 37 ettari e si estende in tre comuni e due dipartimenti.
Anne-Nicolas de Caradeuc (1667-1752) iniziò la costruzione del castello nell’anno 1722; dopo la sua morte, suo figlio Louis-René ne divenne proprietario e li si dedicò ad esperimenti di agronomia.
Durante la Rivoluzione un fabbricante di zoccoli acquistò la proprietà, che venne venduta come bene nazionale, e fece abbattere tutti i faggi per farne zoccoli.
Raoul, nipote di Louis Renè, ritronò dall’esilio, ed iniziò grandi lavori per restaurare la proprietà: sia a livello di architettura del castello, sia rinnovando il paesaggio del parco. Influenzato da quello che aveva visto in Inghilterra, nel 1847 affidò al paesaggista Lherault la creazione di un parco all’inglese.
Nel 1881 l’uomo politico Alfred de Falloux ereditò il castello e, dopo la morte di sua moglie Marie de Caradeuc e di sua figlia, donò il castello à Paul de Kernier. Il figlio di Paul, René de Kernier (1866-1945) rimaneggiò il castello ed adottò il giardino alla nuova architettura della costruzione. Affidò la ristrutturazione del parco all’architetto paesaggista Edouard Andrè, nel 1898 per realizzare un nuovo parco, un parco alla francese. Nel corso della sua vita René de Kernier acquistò incessantemente vari monumenti che aggiunse al parco.
Questo parco è ricco di citazioni, di rimandi storico-mitologici . All’ingresso si legge “Amici Pateant fores”, “agli amici le porte siano aperte”. Più avanti: “Si Argus adi” se sapete ammirare, entrate. Secondo la leggenda Argo, principe greco, aveva cento occhi: cinquanta restavano aperti durante il riposo degli altri cinquanta, per questo Argo è il simbolo della vigilanza.
E poi ancora la statua di Filemone. Nell’ottavo libro delle Metamorfosi, Ovidio narra la leggenda di Filemone e di Bauci che invitarono nella loro modesta dimora Giove e Mercurio, che avevano assunto sembianze umane. La calorosa ospitalità offerta dai due modesti sposi ai due viaggiatori anonimi fu ricompensata, gli dei esaudirono il loro desiderio di non essere separati dopo la morte e Filemone venne trasformato in quercia e Bauci in un tiglio, uniti per il tronco.
E poi la statua di Pan, la foto è nel precedente post. Oggi ho scoperto per caso che il terror panico nasce da una leggenda collegata a questa divinità: secondo Pausania sembra che i Galli saccheggiando la Grecia videro la statua del dio Pan e ne furono così spaventati da fuggire e non tornare mai più per paura di quel terribile mostro.Ho letto anche però che il terror panico potrebbe derivare dall’urlo terribile che Pan lanciava quando veniva disturbato mentre dormiva.

3 commenti:

Lydia ha detto...

Sai che mi è sempre sfuggito?
Lo metto in lista per il prossimo giro francese

marguerited ha detto...

Buongiorno Lydia
sono contenta che ti sia piaciuto e così ho aggiunto un altra foto di un particolare del parco
a presto
Marg

Lefrancbuveur ha detto...

Ci devo andare la prossima volta che andrò in Bretagna. Grazie per la dedica!
A presto.
Enrico

una foto che mi piace molto

una foto che mi piace molto
penso sia di erwitt