E' molto piacevole, in estate, raggiungere Saint Tropez via mare. La strada per arrivare, invece, è piena di turisti e si formano code interminabili.
Via mare si parte dal piccolo porto di Sainte Maxime, con i battelli verdi, e si arriva in 20 minuti circa. S'imbarca un anziana e chicchissima signora, ha gli occhi verdi e ridenti da gatta e una borsa meravigliosa. Poco dopo arriva suo figlio e cerca di convincerla a salire sulla sua imbarcazione. Lei rifiuta con garbo ed ironia perchè, a quanto pare, lui è un pò spericolato sul mare. Durante la navigazione si affiancano con la loro barca e partono saluti gioiosi.
Il nome desueto di Saint Tropez è Saint Torpè: Torpete era un ufficiale romano che si convertì al cristianesimo. Per questo Nerone ordinò di farlo decapitare. Ma non solo, infatti dispose che il suo corpo dovesse essere abbandonato alla deriva in compagnia di un cane e di un gallo in modo tale che ne divorassero i resti.
Il corpo approdò, invee, intatto presso Saint Tropez. Gli abitanti di questo piccolo villaggio fecero del martire decapitato il loro santo patrono. Dany Lartigue ha raccontato questa leggenda in una bella stampa dai caldi colori.
Arrivando è impossibile non restare stupefatti dalla profusione di yachts: hanno le dimensioni di navi e nomi strabilianti: "disco volante", "idol", "ghepard lion". Quest'ultimo è tutto una gheparderia anche i tender sono maculati. Il più bello di tutti è tutto nero con una linea filante e molto sobria. Si distingue.
E poi ancora Le Vieux Port, con le sue stradine e la statua del Bailli de Suffren, costruita con il metallo di un cannone ottocentesco.
Partendo dalla Ponche si sviluppa il fantastico sentier du littoral; ne ho percorso solo un piccolo tratto: quello che curva attorno al Port des Pecheurs e costeggia il Cimitiere Marin per arrivare alla Plage des Graniers. Dove mi sono fermata. E' un sentiero molto piacevole da percorrere e, se non fosse stato per il caldo, sarei arrivata volentieri più avanti. Ma la Plage des Graniers èdavvero molto bella: l'acqua è meravigliosamente pulita e fresca.
Le tentazioni per gli acquisti sono davvero tante e spaziano da oggetti veramente kitsch e costosissimi, a capi di una raffinatezza divina, come per esempio: meravigliosi cappelli fatti su misura, camice dal taglio stupendo, accostamenti di colori incredibili, magliette dalle tinte tenui
scivolate
su leggins bianchi.
Una scoperta piacevole è stata Le sporting, una brasserie, sul lato in ombra della Place des Lices, frequentatissima anche da gente del posto. Mangiato benissimo .
Nelle calde luci del tramonto, sul porto, un aperitivo sulla terrazza del caffè Senequier, aperto nel 1887 e dove Sartre scrisse alcuni capitoli di un suo libro Les Chemins de la Libertè . E' pieno di tavolini rossi e rosse sedie da registr, dove si accalca una folla estiva e armoniosa. Immediatamente davanti : lo spettacolo degli yachts e della loro incredibile fauna che si prepara per le feste della serata, quando ad un tratto....... arriva un personaggio vestito da flic e comincia a fermare quelli che passano: in auto, a piedi, in bicicletta non importa, li ferma come fosse un flic e contesta le infrazioni più improbabili. E' difficile da descrivere, ma è fantastico: un comico di strada bravissimo, brillante, pieno di savoir fair: ha improvvisato uno spettacolo con nulla, forse sarà la magia del luogo e della sera.