giovedì 29 marzo 2012

Idee da un viaggio in Toscana: cardi (o gobbi) cotti tre volte

E' un piatto tipico invernale.
Prima cottura: Dopo aver ben pulito i cardi (o gobbi che dir si vogliano), vanno lessati in acqua leggermente salata e acidulata con succo di limone, altrimenti scuriscono. Dopo questa prima cottura si lasciano raffreddare nella loro acqua e poi si scolano e si asciugano.
Seconda cottura: una volta ben asciugati si infarinano e si friggono in olio.
Terza cottura: A parte si prepara un sugo di pomodoro profumato con abbondante basilico ed aglio tritato con poca cipolla. Si mettono poi i cardi fritti in questo sugo e si procede alla terza cottura. Quando il sugo avrà totalmente impregnato le verdure i cardi sono pronti.


mercoledì 28 marzo 2012

Idee per un viaggio in Toscana - S. Quirico in Val d'Orcia, già S. Quirico in Osenna

La Via Francigena è stata la più battuta delle "Romee" strade medioevali di pellegrinaggio che conducevano a Roma. Fin dal VIII secolo è stata il collegamento tra l'Abbazia di Canterbury e Roma, attraverso la Francia (da cui prende il nome). Oltre che dai pellegrini, era percorsa da soldati, mercanti, viaggiatori.
Per ricostruire il tracciato italiano della via Francigena il riferimento è costituito dal diario tenuto da Sigerico, arcivescovo di Canterbury, in occasione del suo viaggio a Roma avvenuto nell'anno 990.  Un diario minuzioso che abbonda in descrizioni, dal quale però ci separano secoli e le trasformazioni avvenute nel corso del tempo.I resoconti dei viaggi successivi, le tracce ed i segni sopravvissuti al cambiamento consentono, tuttavia, di ripercorrere questo storico itinerario.
Anche il territorio della Val d'Orcia è attraversato dalla Via Francigena, il percorso è ben segnalato da cartelli indicatori.
Questa strada determinò il destino, la fama e la prosperità dei centri, maggiori o minori, che attraversava.
San Quirico d'Orcia è uno di questi . E' un antico borgo fortificato, con mure quattrocentesche ( 1472).
Sorge su una collina tufacea a 750 braccia sopra il livello del mare.
Nel sec. VIII era una delle pievi situate dentro i confini del contado senese, ma dipendeva, per l'ecclesiastico, dalla diocesi di Arezzo. Molte contese e fatti di sangue generò tra queste due città.
La più antica pieve è quella dei Santissimi Quirico e Giuditta; dopo di questa, in ordine di antichità, vi è la chiesa di S. Maria, presso la quale venne edificato nel XI secolo un ospizio di eremiti camaldolesi, da qui deriva il nome della vicina porta (Camaldoli).
Notevole è la Collegiata gotica-italiana con sculture raffiguranti leoni che sorreggono lunghe colonnine intorno alle quali figura attorcigliato un serpentone.
 Accanto alla porta Nuova ci sono gli Horti Leonini, un giardino all'italiana progettato da Diomede Leoni nella prima metà del XVI secolo.
E' suggestivo percorrere, a piedi, le sue strade, passare in mezzo a queste testimonianze. La sera, fuori stagione, il borgo è quasi deserto, si sentono solo i rintocchi delle campane.
Un camino acceso, un atmosfera variegata, un servizio piacevole ed un ottima cucina (provare ossobuco alla senese) si possono trovare alla Trattoria al Vecchio Forno.


giovedì 22 marzo 2012

Idee per un viaggio in Toscana - Val d'Orcia Bagno Vignoni

Bagni di Vignone o Bagno a Vignone in Val d'Orcia.
Le acque termali abbondantissime e cristalline gorgogliando emergono in mezzo alla piazza del villaggio di cui occupa il maggior posto la gran vasca, circondata da tre lati da abitazioni mentre, sul quarto lato è stata innalzata una cappella.
La cappella è dedicata a S. Caterina  da Siena, che frequentò questi luoghi. Pare che  di Monna Lapa, madre di Caterina, volesse distrarre la figlia dalle sue ambizioni di santità con le acque calde e sensuali del vulcano. Ma, invece di godere di tale piacere Caterina sfruttò le acque bollenti come strumento di penitenza.
 In una solitaria notte di Marzo limpida, fredda con il cielo pieno di stelle è suggestivo restare ai bordi di questa grande vasca dalla quale si innalzano vapori.
C'è un atmosfera particolare; non stupisce che  Andreij Tarkovskij
abbia girato qui  le scene più suggestive del film Nostàlghia.
I bagni di Vignone non erano ignoti ai romani; nel portico della cappella c'è un antico marmo  che contiene un iscrizione votiva alle ninfe.
Scriveva il Repetti, nel 1833: le acque termali di Vignone hanno una grande reputazione sostenuta da molti secoli di esperienza per la cura delle malattie di indebolimento  di membra, di dolori artritici, reumatismi, mali cutanei etc
Fra i personaggi più famosi che frequentarono questa località merita di essere ricordato Lorenzo de Medici.

martedì 6 marzo 2012

spezzatino di manzo veloce e con pochi ingredienti

Quella sera ero tornata a casa tardi, dopo una giornata trascorsa in udienza penale.Mentre aspettavo che  il mio processo venisse chiamato,  ascoltavo le altre storie: vicende rivissute, rivisitate in modo molto personale dai protagonisti, ma con un unico intento: tutti cercano di uscirne puri o come vittime che sono state costrette a reagire ad un sopruso. E' il solito copione.
Al di la del banale, è interessante osservare i protagonisti (gli imputati), i testimoni. La semplicità di chi racconta il vero, la posa nei racconti ricostruiti, l'espressione dei mentitori professionisti, le frasi fuori luogo, gli atteggiamenti irrispettosi, la personalità di chi racconta. E soprattutto ricostruire le storie fra le righe. Non sto parlando di grandi processi, ma di quelli che si celebrano tutti i giorni nei Tribunali e che hanno per protagonisti le persone comuni ed i reati più comuni: lesioni, stalking, truffe, rapine  e quant'altro.
Venendo allo spezzatino (acquistato rigorosamente dal macellaio e non al super), la ricetta è molto semplice: elemento principale è la pentola a pressione (cocotte minute per i francesi), dove ho fatto rosolare delle cipolle in olio d'oliva insieme ad una foglia di alloro. Rosolate le cipolle ho aggiunto lo spezzatino di manzo, ogni pezzetto ben infarinato. Rosolato anche lo spezzatino ho sfumato con un bicchiere di vino rosso. Quando il vino è stato assorbito ho aggiunto un bicchiere abbondante di acqua calda nel quale ho sciolto del concentrato di pomodoro. A quel punto ho chiuso il coperchio e ho fatto cuocere per 15/20 minuti dopo il fischio, a fuoco moderato.
Se avanza il giorno dopo si può tritare lo spezzatino, allungare un poco il sugo e condirvi della pasta. E' molto buono

sabato 3 marzo 2012

quando il radicchio vi guarda triste dal frigo

Ci sono persone che riescono ad organizzare tutto così bene: lavoro,spesa,cucina e quando arrivano a casa basta un attimo e oplà........solo il tempo di apparecchiare e mettersi a tavola.
Non appartengo a questa categoria, sono disorganizzata, presa da altri impegni, da altri pensieri mi dimentico, e  così arrivano le due, una fame lupesca e avrei voglia di andare a fare la spesa, ma, naturalmente, trovo tutto chiuso. Però sono previdente e ricerco nei bellissimi blog che seguo delle ricette semplici da fare anche con quel poco che trovo in frigorifero.
Vedendo il cespo di radicchio solitario e triste mi sono ricordata di questa ricetta per la pasta che richiede pochissimi ingredienti che di solito si trovano in dispensa . Ho preso uno spicchio d'aglio e l'ho fatto rosolare in un pò d'olio evo, poi ho aggiunto delle acciughe sott'olio (la quantità dipende dai gusti) ed il radicchio tagliato sottilissimo. Ho unito delle scorzette di arancia (ne avevo una selvatica extrabio), anche queste tagliate molto sottili, ho sfumato con un pò di whisky. Il gusto delle acciughe mi sembrava un pò forte e così ho aggiunto anche un pò di burro, qualche fiocco. Con questo sugo, dopo aver tolto l'aglio, ho condito delle linguine. Buono e veloce, molto apprezzato.

una foto che mi piace molto

una foto che mi piace molto
penso sia di erwitt